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Ti ricordi... La calma serafica di Kennet Andersson, la terza torre di Bologna - Il Fatto Quotidiano

Tre gol in venticinque minuti con la squadra sotto due a zero: partita vinta praticamente da solo. Tre gol non inventati, ma “pescati”: proprio come in una domenica al lago, buttando la lenza e restando lì tranquillo. Già, perché con quell’aria serafica pare proprio un pescatore d’acqua dolce Kennet Andersson da Eskilstuna: città svedese su […]


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