Per anni il senso della sua esistenza è stato compresso in un vagone ferroviario. Il ragazzo ci saliva sopra a Udine e scendeva mezz’ora dopo a Sevegliano. Ogni domenica mattina. Sotto la neve gelida dell’inverno, sotto il sole pallido della primavera. Era un tragitto breve ma profondamente simbolico. Perché prevedeva uno spogliamento, annunciava una catarsi. […]
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