
Mariolino Corso se ne è andato come quando giocava, così, con una finta, uno scatto, il piede sinistro incollato al pallone, pronto a sfidare il terzino destro – lui, numero 11 della Grande Inter che negli anni Sessanta vinse tutto – e poi, con una magia, capace di imprimere strani diabolici effetti alla sfera di […]
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